One of the most potentially dangerous mispronounciations for Italians speaking English is that of the short “i”. The so-called short and long “i” (/ɪ/ vs /i:/) are two separate phonemes and can discriminate between, for example, a vessel and an ovine (ship vs sheep) or between bodily ejections and something you write on or sleep in (sh*t vs sheet). Italians, however, often just use the longer sound, the only one found in their language. So how to help them? Well, reminding them of a sound they should know, the Sicilian “i”, could do the trick. Try pronouncing the name of Lombardy’s capital city or uttering a well-known Sicilian swear word (Milano and mi**hia) using a Sicilian accent and then transfer that sound onto the English words.
As for spelling, the short vowel is often recognized because it is spelt with a single “i” in a syllable that finishes with a consonant (pin, sin, tin, bin, gin, pit, bit, sit, lip…), the long vowel is often spelt “ee” oe “ea” (meet, feet, seat, beat…). To add to the confusion, the diphthong /aɪ/ is often found in words that are spelt with a single “i” followed by consonant followed by a silent “e” (pine, bite, site). Check out these triplets: bit vs beat vs bite / sit vs seat vs site / rip vs reap vs ripe … Isn’t English wonderful?
Uno degli errori di pronuncia potenzialmente più pericolosi per gli Italiani che parlano in inglese è quello della “i” breve. La vocale breve e quella lunga sono due fonemi separati che permettono di distinguere tra un’imbarcazione e un ovino (ship – nave – vs sheep – pecora) o tra deiezioni corporee e qualcosa in cui si dorme o su cui si scrive (sh*t – me**a vs sheet – foglio o lenzuolo). Tuttavia spesso gli Italiani usano solo il suono cosiddetto lungo, l’unico che si trovi nella loro lingua. E come aiutarli? Be’, fare il confronto con un suono che dovrebbero conoscere, la “i” siciliana, potrebbe essere utile. Basta usare un accento siciliano per pronunciare il nome del capoluogo lombardo o per lanciare un diffuso improperio siciliano (Milano e mi**hia) e poi trasferire il suono della vocale sulla parola inglese.
Quanto allo spelling, spesso la vocale breve si riconosce perché scritta con una singola “i” in una sillaba che finisce per consonante (pin, sin, tin, bin, gin, pit, bit, sit, lip…), mentre la vocale lunga è spesso scritta “ee” o “ea” (meet, feet, seat, beat…). Per aggiungere un po’ di confusione, il dittongo /aɪ/ si trova in parole scritte con una singola “i” seguita da una consonante a sua volta seguita da una “e” muta (pine, bite, site). Provate ora a pronunciare: bit vs beat vs bite / sit vs seat vs site / rip vs reap vs ripe… adoro l’inglese!