I have always been fascinated by how the human mind works. This morning some students and I were reading about a boy, Austin Chapman, born profoundly deaf, who experienced music for the first time at age 23 thanks to an innovative hearing-aid. I instantly made a connection with what I’d been thinking just a couple of hours before as, while having breakfast and listening to the radio, I was distracted by the sound of some swifts passing and then by a cuckoo far away and then by a chaffinch; they’re all calls I would never have recognized a few months ago or even less (I know for sure I learnt to identify the chaffinch last Tuesday!). I’m much more of an aural person than a visual one and find it easy to recognize people from their voices, but my brain was never trained to pick out individual bird sounds. Now (a bit late in life) it is starting to filter out other noises and give (still very few) names to what I hear even when I’m not consciously trying to. How much easier it would have been if I’d started (much) earlier! It’s very similar to learning a language – the earlier you start the simpler it is. This doesn’t mean you should give up trying; however little you learn, you can still draw lots of pleasure from it.
Il funzionamento della mente umana mi ha sempre affascinato. Stamane con una classe stavamo leggendo di un ragazzo, Austin Chapman, nato sordo profondo, che grazie ad un innovativo apparecchio acustico ha potuto finalmente capire cosa fosse la musica solo all’età di 23 anni. Mi è subito venuto in mente quello a cui stavo pensando solo un paio di ore prima; mentre facevo colazione ascoltando la radio, mi si sono rizzate le antenne nel sentire prima dei rondoni di passaggio, poi un cuculo lontano e infine un fringuello; sono tutti canti che non avrei mai saputo riconoscere anche solo pochi mesi fa, forse meno (di sicuro so che ho appreso a distinguere il fringuello solo martedì scorso!). Benché le mie capacità uditive siano migliori di quelle visive e benché sia per me facile riconoscere le persone dalla voce, non ho mai allenato il mio cervello a distinguere i singoli suoni dei volatili. Ora (un po’ tardi nella vita) finalmente riesco a filtrarli da altri rumori e ad attribuire qualche nome (anche se ancora pochissimi) anche quando non ci sto consciamente pensando. Quanto sarebbe stato più facile se avessi iniziato prima! È proprio come imparare una lingua – tanto più presto si inizia, tanto è più semplice. Ciò non significa però che ci si debba arrendere; per quanto poco si apprenda si può sempre trarne un gran piacere.