Avevo in mente parecchie cose che avrei voluto scrivere mentre ero in gita. La maggior parte di queste riguardavano gli alunni, alcuni miei altri no ma diventati "gente nota" nello spazio di poche ore. Alla fine sono tornata e non l'ho fatto, e ora credo sia un po' tardi. E poi so anche di non essere la più brava a delineare i caratteri delle persone che incontro, anche se li noto e ne vengo colpita in modo molto deciso. In questo caso invidio colleghi (di altra scuola) come AngeloP, che nel suo
Vita da Prof riesce a far vivere i suoi alunni nello spazio di poche righe tanto da farti credere di conoscerli. Se fossi un po' più capace in questo senso, o forse anche solo un po' più costante, credo che mi piacerebbe scrivere un libro, o la sceneggiatura di un film. Infatti, dopo aver visto in pullman "La Notte prima degli esami" e letto "Non Buttiamoci giù" , non sono mancate le volte in cui guardavo qualcuno e pensavo come avrebbe potuto essere protagonista di una storia...
Comunque, la gita è andata bene e le mie solite preoccupazioni (si comporteranno bene? saranno contenti? ci lasceranno dormire? li riporteremo tutti sani e salvi?) si sono dissolte ancora una volta, pur non essendo mancati i momenti di tensione o di nervosismo.
Certo sono tornata stanca. O forse lo ero già anche prima di partire. O forse sono io. In effetti non capisco perché devo essere così svuotata in questi giorni. Sarà che fa ancora freddo e non certo in linea con l'inverno piuttosto caldo che abbiamo avuto; la mattina fatico ad uscire dal piumone. Forse. O forse è solo perché è primavera. O forse è perché in fondo sono un tipo portato alla depressione pur senza essere una depressa come mio padre. O meglio, forse è perché dentro di me lottano sempre due aspetti giganti: la voglia di ridere, fare, studiare, capire, stare in mezzo alla gente, divertirsi, stare bene contro la voglia di chiudersi, stare da sola, guardare la tele per non leggere, non uscire. Vitalità e pigrizia in perenne conflitto. In questo periodo prevale un po' la seconda e me ne dispiaccio tanto da stare a volte male, soprattutto di notte.
Adesso vado in fiera e vedo un po' se i profumi di frittelle misti a urla di commercianti misti a spintoni di folla e ruotate di passeggino mi tirano un po' su il morale ...