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Wed 09 November 05
"Cioè"
Una ventina d'anni fa, forse più, si infilavano "cioè" casuali nei discorsi di moltissime persone, tanto che sull'argomento si era scritto e discusso animatamente.
Vezzo? Pausa di pensiero? Insicurezza? Chissà. Il "cioè" (così come il corrispettivo "I mean" inglese) è piano piano andato sparendo in questo suo uso improprio, sostituito da altri intercalare.
Ho l'impressione che ora vada per la maggiore il "come dire". Potrei fare i nomi di colleghi che ne fanno un uso smodato e talvolta irritante. Delle volte mi accorgo che ci casco anch'io! Riempie la bocca, fornisce un alibi nel caso l'espressione usata non sia la più adeguata o ... come dire... fuori luogo. Ho deciso di scrivere questo post come promessa a me stessa che ... come dire ... mi sforzerò di non usarlo più!
A proposito di intercalare cmq il più esilarante esempio che abbia mai sentito usare era il "se non m'inganno" , del nostro prof. di Glottologia all'Università. Non solo infarciva le lezioni ma era anche fedelmente riportato nelle dispense dei corsi, perfino nel caso queste diventassero veri e propri libri (come nel caso di "Appunti di fonologia e fonetica articolatoria") . Ho appena scoperto che il nostro buon N***i ha nel frattempo scritto diversi ibri dal titolo interessante. Mi viene ...come dire... la curiosità di leggerli alla ricerca di un bel "se non m'inganno"!
12:52:33 -
Claudia -
categoria:
parole
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