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Tue 25 March 08
Contraddizioni
Nonostante i miei post diventino sempre più rari, non per questo la mia mente smette di macinare e rimuginare su argomenti di cui mi piacerebbe scrivere o raccontare.
Contraddizioni. In tutti i sensi.
A partire dalla foto fatta ieri - le primule e la neve - un inverno che non vuole finire in una primavera che ha avuto fretta di cominciare ma che non ha tutta la convinzione che dovrebbe.
Contraddizioni. Mi sembra di vederne in ogni cosa.
Il mendicante col cartello "ho fame" accanto a uno dei tanti banchetti della fiera che vendono affettatrici, pentole e simili e che in 5 giorni devono avere fatto fuori non so quanti chili di verdure, ma anche di carne, pesce e uova, per dimostrare la bontà dei propri prodotti. E non sto dando giudizi, perché sono in cima alla fila, avendo comprato sia padella che affettatrice senza avere dato un soldo al mendicante...
Contraddizioni. C'è dell'altro.
Proprio ieri pensavo a quanto l'energia e la velocità del progresso tecnologico in occidente potrebbero diventarne la più grande debolezza. Sopravvissuti alle glaciazioni, non saremmo in grado di fare quasi nulla se dovessero ora toglierci i nostri pile super-traspiranti, gli scarponi con le suole vibram e i nostri ammennicoli elettronici. Nel bosco tra Brunate e Torno, ci meravigliavamo come sempre della bellezza della natura e della stupidità di chi era chiuso in macchina in coda, mentre zaino e marsupio contenevano quasi uno stipendio tra macchina fotografica nuova, ipod, 2 telefoni e un navigatore, e ogni tanto si rabbrividiva di freddo perché forse il pile non era pesante abbastanza e la fascia per la testa era rimasta a casa...
Eppure.
Eppure sono stati dei giorni bellissimi, e non so come mi devo sentire perché, come la maggior parte degli esseri umani, accetto tutte queste contraddizioni nel momento in cui sto abbastanza bene io, e metto a tacere un pochino la coscienza pensando di non essere nemmeno il peggio che si può trovare in giro.
Se è poi una consolazione.
15:07:37 -
Claudia -
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riflessioni
Mon 11 February 08
La nostalgia
Strana cosa la nostalgia. Di certo la mia vita è più soddisfacente ora di 20 o 25 anni fa, anche se stressante. E poi stressata la sono sempre stata, in fondo, fin da quando alle medie mi pareva di non avere un pomeriggio per starmene in pace (tra latino, tedesco, chitarra e catechismo) a quando alle superiori ero sempre in ansia che non finissimo i programmi (SIC! Odiavo quando i prof stavano a casa). Nonostante una buona memoria del passato non riesco a ricordare quando mai sia stata davvero care-free... E allora, preoccupazioni per preoccupazioni meglio almeno poter avere in mano le redini della propria vita.
Ma se è così, cos'è che mi dà quella fitta allo stomaco quando sento una canzone anni '80 o vedo una vecchia foto o ritrovo chi ha condiviso parte del passato con me?
Forse è semplicemente nella mia natura (di pesce), o forse è che ora mi vengono a mancare delle speranze, delle convinzioni che avevo allora. Pensavo che la mia vita sarebbe andata in una direzione che non ha preso. Sì sì sempre le solite cose: la famiglia, i figli...
Lo scollamento si fa più marcato quando capita di parlare con alcune ex-compagne, com'è stato nella bella serata di venerdì. Ci siamo divertite davvero, ed è molto bello che, diverse come siamo e come siamo sempre state, ci sia un sincero piacere nel vedersi e chiacchierare, così come determinazione nel rifarlo. Però per me, e credo anche per la Manu, tutto il parlare di figli e mariti non può lasciare indifferenti. Non è affatto detto che staremmo meglio se ce li avessimo, eh! Solo che girano le scatole a non poter... avere uno switch che permetta di passare da una parte all'altra.
Allora forse la nostalgia sta in quello; mi rivedo a 15 o 20 anni, piena di problemi e tristezze più di ora ma convinta di avere ancora quello switch.
15:33:03 -
Claudia -
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riflessioni
Sun 13 January 08
Un mondo al contrario
Nell'ambito di una trasmissione radiofonica, dedicata normalmente alla gastronomia, questa mattina sentivo di un progetto messo in atto dall'università di Bologna,
Last Minute Market, per rendere possibile il recupero di merci invendute che hanno perso il proprio valore commerciale ma possono essere ancora consumate. Cibo che verrebbe, per esempio, gettato dagli ipermercati perché vicino alla data di scadenza o in confezioni danneggiate, ma che è ancora perfettamente commestibile, viene immediatamente recuperato e utilizzato in enti caritativi di assistenza.
Lodevolissima iniziativa, qualcosa da estendere senza questione, su cui ci sarebbe da informare sì ma non certo da discutere.
Mi ha colpito il discorso di un direttore di ipermercato che ha aderito. Tanto di cappello naturalmente. Però, la sua "giustificazione" è partita dal piccolo risparmio fiscale ottenuto ed è continuata descrivendo il minore impatto di rifiuti sull'ambiente. Ha precisato poi che l'impiegato che si occupa di questo si "ripaga" coi risparmi suddetti. Ah! E alla fine ha aggiunto che, in effetti, forse non va trascurato l'impatto sociale positivo...
Non è l'immoralità del gettare tonnellate di cibo "invendibile" che può convincere un imprenditore a fare qualcosa in proposito. Uno sguardo a quanti sono quelli che hanno aderito e si capisce che forse questo è proprio un mondo al contrario.
11:39:01 -
Claudia -
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riflessioni
Thu 10 January 08
Changes
A dire la verità di veri cambiamenti non ce ne sono stati, ma due sere fa, quando sono volata nella cabina armadio dopo aver inciampato nel tavolino pieghevole chiuso ed aver pestato dolorosamente ginocchio e gomito, ho ripensato ad una cosa che mi aveva detto il Bruno 25 anni fa, dopo aver assistito ad una caduta di una bimba che correva per la strada ridendo: "Vedi come la vita può cambiare da un momento con l'altro?" - Ok, lui voleva fare il filosofo sempre... Però è vero, martedì ero tutta contenta per i nuovi acquisti di saldo e volevo semplicemente scegliere una maglietta per la mattina e andare a letto presto. E SBAM... ghiaccio sul ginocchio e pensiero che poteva anche andare peggio (tipo se, con l'effetto domino intervenuto, l'asse da stiro mi fosse caduta in testa al posto che davanti).
Io spesso faccio mente locale... anche se NON mi succede un incidente; del tipo che penso a quello che potrebbe capitare o che non è capitato, faccio extra-attenzione. Più di tutti mi capita in macchina, per questo mi innervosisco quando le persone pare siano le sole sulla strada. Certo, al cavolo di tavolino però non avevo pensato!!!
22:16:33 -
Claudia -
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riflessioni
Tue 18 December 07
Antiacido
Una simpatica pubblicità di un antiacido mi ha fatto sorgere il dubbio che forse... ne avrei bisogno anch'io.
Ci ho pensato mentre leggevo le due risposte pacate e sensate alla lettera di un cretino che, ironicamente, ringraziava il sindaco di Brunate per avere impedito l'accesso ai SUV, "minacciando" che né lui né i suoi amici avrebbero più messo piede nelle baite lì intorno. Temo che io sarei stata molto meno equilibrata e, forse, meno efficace delle due lettere arrivate in replica.
Ci ho ripensato venerdì, mentre dicevo ogni genere di insolenze al fi*o in Porsche che, superata a destra la doppia fila di macchine in attesa alla dogana dell'autostrada, si infilava davanti a me mentre bellamente parlava al telefonino....
Ma non ci posso fare niente, non riesco a sopportare l'arroganza, la supponenza, né tanto meno chi esprime un'idea di libertà che significa solo fare il comodo proprio incurante di ciò che possa infastidire gli altri.
21:23:41 -
Claudia -
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riflessioni
A woman's dream...
... is another woman's nightmare.
Ieri a Varese hanno trovato un neonato, vivo, in un cassonetto. Gli articoli che ho guardato sulla Provincia menzionavano almeno due persone che si dicevano disposte ad adottarlo. E chissà quante si metterebbero in fila, se avessero qualche speranza. Una era una delle "salvatrici", mai riuscita ad avere figli in vent'anni di matrimonio. Trovare un bambino... una specie di vincita alla lotteria, senza ironia, come fosse un sogno divenuto realtà. Il sogno suo, l'incubo di qualcun altro. Inutile giudicare (voglio dire, nelle mie condizioni, qualcun altro giudicare dovrà nel caso di possa) ; sono riuscita solo a provare pena per l'una e per l'altra e per il povero bambino, sperando che non sia segnato per sempre.
E io? Leggendo dei momenti del ritrovamento sono scoppiata in lacrime, meno male che mia mamma era al telefono; mi capita come fosse un tasto che si schiaccia, mi capita OGNI volta che c'è un parto alla tele, vero o falso che sia. Forse un giorno passerà.
21:09:34 -
Claudia -
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riflessioni
Mon 22 October 07
Umori
Oggi il barometro dell'umore segna tempo marzolino. Credo di avere passato tutti gli stati d'animo possibili, dalla gioia al pianto. E non è nemmeno successo niente! Sono andata a Como a piedi con l'ipod. Questo ha contribuito all'alternarsi. Sorridevo per i bei colori e i profumi dell'autunno. Però mi veniva da piangere con le canzoni di Ron Sexsmith e poi da ridere con quelle degli Skatalites. Poi mi è venuto da piangere vedendo le spolette di mia mamma tutte in ordine, il che mi ha fatto dubitare della mia sanità mentale, e anche un po' di tristezza mi s'attorcigliava vedendo il vial Varese pieno di macchine posteggiate in divieto e tante mamme con due figli. Il giretto in centro mi ha risollevato così come anche prendere il bus. Chissà perché mi piace prendere il bus, quando non c'è tanta gente. Arrivata a casa la consapevolezza rinnovata di non capire molto di Drupal e di non sapere davvero a chi chiedere aiuto da tanto sono grandi i miei buchi mi ha fatto piangere, questa volta per davvero...
18:07:41 -
Claudia -
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riflessioni
Pigrizia
Dentro di me ho una pigrizia che credo di portarmi nel corredo genetico anche se non so da quale genitore mi arrivi. Mia madre, nonostante i 78 anni, non sta ferma un momento e mio padre, a parte i momenti di depressione e prima della malattia, si alzava all'alba alla domenica per andare a fare fotografie.
Io invece, fosse per il mio istinto, non farei un bel niente - sarei una fantastica couch potato....
Questo week-end è stato V-less causa malanno suo. E io sabato non mi sono schiodata dal divano. Ieri invece, pur essendoci la tentazione di fare lo stesso, ho contattato delle amiche danzerine per per conoscerne l'intenzione di andare alla bella Villa Pomelasca per un pomeriggio con gli Jentu e, dopo avere offerto di passarne a prendere una, sono stata "costretta" ad andare. Non è che l'abbia fatto di malavoglia, ero molto contenta quando mi hanno risposto sollecitandomi. Che mi frenava era qualcosa di difficile da spiegare. La non voglia di trovarmi in macchina da sola, da sola all'arrivo, col dubbio di trovare qualcuno; l'attrattiva dei programmi televisivi (sul satellite, NON sulla TV di stato) o del libro che ho iniziato a leggere, o della torta avanzata giovedì sera - forse è un misto di pigrizia e timidezza. Nessuno dei due tratti è assolutamente dominante (per fortuna!) ma entrambi sono sempre lì latenti, e, se la decisione è sola mia, talvolta vincono. Vorrei essere tra quelli che lavorano, vanno in palestra e ogni sera fanno un corso - danza, yoga, teatro, spagnolo, découpage... Io già col fatto di andare dagli adulti il mercoledì sera sento di "dare"... E' dall'inizio dell'anno che mi sono ripromessa di andare in piscina il venerdì mattina dopo la scuola, e quante volte l'ho fatto? 0. Per ora. No ma settimana quell'altra... E la bici? E' lì a prendere polvere in garage.
Dimenticavo di dire che il pomeriggio è poi stato davvero bello, non solo per la musica e le danze ma soprattutto per il fatto di avere chiacchierato come non mi capitava da tempo con delle persone proprio simpatiche con cui, avessi più tempo e fossi meno pigra, davvero mi piacerebbe avere a che fare di più.
Io ci penso, mi autocritico e provo a cambiare, almeno un pochino... Ce la posso fare?
10:31:17 -
Claudia -
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riflessioni
Tue 09 October 07
Ma dov'è?
Dov'è finita quella simpatica ottimista che scriveva in queste pagine settimana scorsa? Oggi sono stanca, arrabbiata, fin indignata...
Ieri (giorno libero) ho passato la giornata tra scrittura e correzione verifiche, con intervallo di consiglio di classe che mi ha bellamente spezzato il pomeriggio. E fin qui siamo nella norma. ("Hai il lunedì libero? Eh! Che fortuna! Certo, voi insegnanti...") . Ho cominciato a inca**armi quando ho corretto le verifiche di una delle due seconde, una classe che potrebbe dare moltissimo ma in cui oltre la metà degli alunni pensa di poter ancora vivere di rendita dalle medie oppure di orecchio... 14 gli insufficienti (di cui la più parte da 4), 8 quelli pienamente positivi (con diversi 8 - la verifica ERA fattibile).
Alla sera ho dovuto sopportare l'incredulità di una amica di ex-collega quando le ho detto che non avevo tempo di dare ripetizioni al figlio.
Ero così delusa che, al contrario del solito, ho faticato a prendere sonno ma mi sono comunque svegliata alle 5.15 . Alle 6 ho deciso di alzarmi per scrivere un'attività di recupero e stilare un piano di guerra: firma sui libretti da controllare domani (di solito sono un po' distratta in questo senso), compitino vocaboli in fine settimana, tra sette giorni ritiro dell'attività svolta, interrogazioni da settimana prox... Sono arrivata a scuola presto e ho fatto fotocopiare l'attività anche per l'altra seconda, tanto sapevo che non sarebbe andata molto diversamente. Alla mattina ho avuto tre ore di lezione più due buche passate a correggere (le verifiche dell'altra seconda che non sono in effetti state da meno, con un 50% insufficiente con un 1, un 2, qualche 3...).
Di pomeriggio altri due consigli di classe. Ed è qui che l'incavolatura si è trasformata in indignazione. Passi per la coordinatrice di uno dei due che arriva in ritardo, senza aver preparato il materiale, senza sapere quello di cui si deve parlare e vabbè... ; ma alcuni colleghi? Hanno passato tre ore a parlare (d'altro o magari anche di scuola ma non in consonanza con quello che si stava dicendo) facendo rimbombare le loro voci maschili in un'aula dall'acustica già infelice... Mi è toccato fare la prima della classe (cosa che peraltro mi scoccia pure), richiamarli all'ordine, pregare che stessero attenti almeno alla stesura del piano di lavoro per il ragazzo dislessico.
E' vero che i consigli di classe sono una rottura, che spesso servono a ripetere formule trite e ritrite, ma un po' di dignità che, peraltro, consentirebbe a TUTTI di fare meglio e andare a casa prima, mi sembra il minimo da pretendere.
Queste persone, le stesse che anche in collegio docenti non stanno zitte un secondo, sono quelle che poi più si lamentano del comportamento degli alunni e magari anche tra quelle più severe.
Quanto apprezzo la cultura cristiana a volte ... "c'è chi vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro...."
19:14:39 -
Claudia -
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riflessioni
Thu 04 October 07
Alumni
Ce n'è per tutti i gusti! Ieri sera, con l'inizio del corso serale agli adulti, ho aggiunto una ventina di alunni agli oltre 130 che già ho a scuola. 150 persone, cari miei lettori, non sono affatto poche! Ormai di tutti quelli del Setificio e di molti di quelli del serale (perfino i nuovi) conosco almeno il nome di battesimo; ancora qualche défaillance sui cognomi invece, l'ultima cosa che imparo e la prima che dimentico...
Agli adulti bisogna dire che è sempre un piacere insegnare. Diversi come età, esperienze, studi, lavoro e motivazioni per studiare l'inglese, sono comunque tutti accomunati dalla voglia di farlo e sono aperti ad accogliere qualsiasi stimolo volto a rendere piacevole sì ma anche efficace il loro essere lì. Non dico che sia sempre facile fare ciò - le energie si spendono eccome. Però si crea un circolo virtuoso per cui, tanto più loro manifestano la loro soddisfazione tanto più a me viene più voglia di lavorare in un certo modo. Ieri sera sono tornata a casa con un sorrisone, nonostante la stanchezza.
Coi ragazzi è un po' più complessa la faccenda. Prima di tutto ci sono i gruppi. E' incredibile come una serie di circostanze fortuite creino delle classi in cui è davvero bello entrare - ne ometterò l'identificazione ma so bene quali. Lungi dall'essere tutti santi o geni delle lingue, c'è un feeling particolare. E' difficile da spiegare senza sembrare forse melensi, ma certe volte vien voglia di "abbracciare" la classe e dire "Mi state facendo felice!".
Altre classi sono un bel po' più ostiche: il numero elevato (conta, anche se ci sono pure gruppi piccoli e malefici...), la malavoglia, l'orario sfortunato, qualche elemento mal trascinante - si prova un senso di impotenza che fa rimpiangere un lavoro d'ufficio o davanti a un computer...
E, come ho già scritto un paio di settimane fa, non bisogna dimenticarsi che dentro i gruppi ci sono i singoli. Tre ore (o due) alla settimana son proprio pochine per entrare in contatto vero con tutti; io però ci tento sempre, anche se talvolta il peso di timidezze, insicurezze, difficoltà ma anche entusiasmi, curiosità ed eccellenze di così tante persone mi travolge.
In realtà sono partita a scrivere questo post non tanto per ripetermi (che mi sa che rileggendo tutto il blog ho già detto questo o quello qui o là) ma per affermare che mi sento diversa quest'anno. Non nella sostanza di insegnante ma in una certa sicurezza in più che mi fa venire comunque perfino voglia di tentare di far bene anche laddove è più difficile. Nel delirio di un'ultima ora in una classe eterogenea, numerosa, rumorosa ma un po' molle mi dicevo "Devi andare lì in mezzo, devi farcela, devi tirarteli dietro almeno un po'; urlare e lamentarti non serve a niente se è l'unica cosa che proponi, non può che peggiorare la situazione." Vedremo.
Non mi aspetto un anno privo di momenti di sconforto. Ma gli angoli della bocca sollevati verso l'alto più spesso che verso il basso a volte fanno miracoli.
17:32:54 -
Claudia -
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riflessioni
Thu 27 September 07
Ed eravamo tutti più giovani...
Per una pubblicità televisiva hanno riciclato Goody Two Shoes di Adam Ant, uno dei miei miti quando avevo 16 anni.
Era bellissimo. Ah! Ma un cantante non dovrebbe essere BRAVissimo? Sì, vabbè, in fondo tante delle sue canzoni sono proprio carine, piene di energia, e quelle che non amavo nemmeno ai tempi semplicemente le ignor(av)o...
Ma soprattutto lui era BELLO. E che cavolo, avevo 16 anni! La Francesca mi aveva regalato un disco solo per la copertina con su lui mezzo nudo!
Oggi, scaricata Goody Two Shoes (l'album ce l'ho e forse anche il 45 giri, quindi niente di illegale!), mi è venuta la curiosità di vedere che fine ha fatto. Ovviamente ha un sito; ovviamente si è rimesso a fare tour, ha scritto un'autobiografia, ha prodotto un best of e un DVD.
Mi ricordavo che qualcosa non andava, di grave, nella sua salute. Da Wikipedia scopro che è un bipolare - l'avranno imbottito di psicofarmaci perché sia ancora attivo. Un po' di tristezza le foto. Le foto vecchie, con lui tutto dipinto (ma anche no), con quegli occhi su quel viso perfetto... Le foto nuove, spelacchiato, vecchio, con la bandana in testa per nascondere la calvizie.
E' meglio che i miti giovani muoiano giovani?
18:53:31 -
Claudia -
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Sun 16 September 07
Primi giorni di scuola
Sono rimasta assai meno traumatizzata dai primi giorni di scuola di quanto pensassi. Sarà che, benché abbia classi notevolmente più numerose dello scorso anno e benché in quarta ex-terza non si siano particolarmente redenti nel loro chiacchiericcio continuo, non ho classi in cui entro di malavoglia. Almeno per ora.
Quante PERSONE però!
Ieri mentre le due prime facevano il test d'ingresso osservavo i miei nuovi (e i pochi vecchi) alunni un po'. I visi, le posture, i vestiti, le pettinature, gli atteggiamenti. Mi sono presa qualche appunto per ricordarmene i nomi (non facile!) e intanto guardavo e provavo a capire come sarà l'anno per loro, cosa possiamo aspettarci. Il timido che si mimetizza nell'angolo, quello che sembra tontino e invece probabilmente non lo è, quello che dichiara di non sapere niente, l'ansiosa che chiede se il test è difficile e se metterò un voto che fa media, quella che ha sempre la mano alzata, quello che ha voglia di farti sapere da subito che ne sa, quello che deve fare subito il gioppino, quella "contro", qualche bocciato che già "conosce"... E in un certo senso provavo anche ad immedesimarmi, con alcune più che con altri, naturalmente. Pensavo a cosa vuol dire arrivare in una scuola nuova, in cui ci si perde facilmente, in cui ancora il movimento è goffo e a tentoni, in cui si cerca di ritagliare un proprio spazio che confini e si sovrapponga con qualcun altro. Sembra che non passino mai quei giorni. E invece passano, passano!
"Tu sei in classe con noi vero? E come ti chiami?" "Elisabetta" "A domani allora".
Inevitabilmente mi tornano in mente i miei primi giorni di prima, dal secondo in cui in effetti ci siamo perse e siamo entrate in classe con qualche ritardo con un Fubiani già sbraitante, al secondo o terzo in cui, tornando a casa con la Monica e ormai arrivate al cancello grande (abitavamo a 50 metri da scuola) ci siamo voltate e abbiamo visto la Betti, da cui il dialogo sopra.
E poi penso all'inizio della seconda, con la Simona che entrava in prima, e noi che ci sentivamo già "dentro". "Com'è andata? Ma di italiano chi avete?" . In terza poi pensavamo di essere super-mature, ce la tiravamo proprio - insopportabili.
:-)
E' strano, ho meno ricordi di quarta e quinta che fino alla terza. Sarà che era già partito l'Alzheimer?
11:05:31 -
Claudia -
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Fri 14 September 07
Gasona?
Oggi, tramite il blog (e io non so nemmeno come si fa) ho ricevuto un messaggio da un anonimo visitatore che recita:
"Indossa il tuo sapere come il tuo orologio in una tasca privata: non estrarlo e non scuoterlo soltanto per far vedere che ne possiedi uno, sorridi e scatena una emozione forte."
Mah. Io (sempre insicura) ci ho letto una critica, quasi che io sia una che va in giro sbandierando quello che sa, probabilmente riferendosi anche a contenuti di questo blog. Di sicuro non mi piace tenere per me le cose che imparo. Mettiamo anche che ci possa essere dell'orgoglio con un pizzico di protagonismo; a nessuno penso faccia schifo farsi un po' bello. Però in me soprattutto domina la voglia di condividere, di suscitare nelle altre persone quella meraviglia o quelle emozioni o quella curiosità che sono venute a me. E credo che anche questo sia tipicamente umano e quello che porta al progresso. Figuratevi un po' se l'uomo che scoprì come accendere un fuoco avesse tenuto il suo sapere nascosto come un orologio... (sarebbe peraltro anche stato un casino spiegargli cos'era un orologio e cos'era una tasca :-D ) .
Non sto dicendo che le cose che so o scopro abbiano importanza vitale, eh! A molti probabilmente passano via come acqua fresca, senza colpire alcuna loro corda. Pace! Mi preoccupa certo meno quando questo succede col blog che a scuola. A scuola in effetti questo mi ferisce molto di più.
Ah, c'è anche quell'aspetto che ho più volte sottolineato e cioè la mia smemoratezza. Scrivere qui è un modo di registrare emozioni per sfogarsi e chiarirsi, ma anche avvenimenti e scoperte a memoria futura.
Quindi, oh caro anonimo, in effetti non ho tanto capito il perché di quel messaggio.
18:00:06 -
Claudia -
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Tue 11 September 07
Scams
Si riceve una mail che avvisa della vincita di 750 mila sterline britanniche attraverso la lotteria irlandese... E uno un po' sogna... :-)
Per carità, l'ho letta solo per vedere cosa si erano inventati i soliti bontemponi e quali fossero le modalità tramite cui carpire i dati personali dell'imbecille di turno. Però mentre digitavo "Irish national lottery" + "hoax" su google c'era quel pochino di speranza che non ci fosse nessun link oppure che, anzi, gli stessi dicessero "no, no, non è una bufala, è proprio vero, la lotteria irlandese ha queste modalità di assegnazione premi."
Che poi, 750 mila sterline britanniche dall'Irlanda? Ma non lo sanno che c'è l'euro in Irlanda?
E vabbè; intanto ho stampato il messaggio e un articolo correlato e glieli sparerò ai miei alunni, ci sono un sacco di begli esempi di tempi verbali e passivi ecc.!
19:38:04 -
Claudia -
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Mon 10 September 07
Spam
Questo non è molto interessante per chi voglia conoscere gli ultimi eccitanti sviluppi della mia vita, ma è un fenomeno che periodicamente torna a farmi girare le scatole: lo spam nei commenti, ora tanto più noioso da quando i commenti si vedono nella colonna di sinistra.
Ieri, mentre V lavorava (non passo la domenica sul PC se non è strettamente necessario...) , prima ho cancellato circa 500 commenti - un attacco così non mi era mai successo, poi ho installato un nuovo plugin (uno l'avevo già, ma non molto efficace evidentemente) che ha già fermato 120 possibili altre intrusioni, ma ne ha lasciate comunque passare due.
E' vero che non è grave, che basta cancellarli o non seguire i link proposti, forse il fastidio che provo non è razionale... Ma che brutto lo stesso!
10:06:16 -
Claudia -
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riflessioni
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