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Sun 07 August 05
Lodge
Per ora non ce la faccio ancora a scrivere del libro, ci devo pensare un po'...
Per ora mi copio e incollo questo pensiero di Lodge, tratto dal sito del British Council:
"'A novel is a long answer to the question "What is it about?" I think it should be possible to give a short answer - in other words, I believe a novel should have a thematic and narrative unity that can be described. Each of my novels corresponds to a particular phase or aspect of my own life: for example, going to the University of California at the height of the Student Revolution, being an English Catholic at a period of great change in the Church, getting on to the international academic conference circuit; but this does not mean they are autobiographical in any simple, straightforward sense. I begin with a hunch that what I have experienced or observed has some representative (i.e., more than merely private) significance that could be brought out by means of a fictional story. To begin the novel I need to discover the structural idea that will generate the story: two professors passing each other over the North Pole on their way to exchange jobs, for example, or a parallel between the antics of globetrotting academics and the adventures of the knights of chivalric romance. I seem to have a fondness for binary structures, which predates my interest, as a literary critic, in structuralism. I use comedy to explore serious subjects, and find Mikhail Bakhtin's idea that the novel is an inherently carnivalesque form, subverting monologic ideologies by laughter and a polyphony of discourses, immensely appealing. I am fascinated by the power of narrative, when skilfully managed, to keep the reader turning the pages, but I also aim to write novels that will stand up to being read more than once"
17:48:16 -
Claudia -
categoria:
spunti
Un po' di pace
Sì è quella che c'è in casa ma è anche quella che vorrei. Sono partiti.
Oggi è stata una giornata di congedi. Stamattina ho finito di leggere "Author, Author!" di Lodge, con quella strana sensazione che mi pervade quando arrivo in fondo ad un libro che mi ha preso tanto (e di cui parlerò ancora). Oggi pomeriggio appunto se n'è andata la famiglia, con il solito misto di sollievo e di tristezza. Non ho pianto. O perlomeno non ho pianto salutandoli, cosa che mi riesce da due anni. Ho avuto qualche singhiozzo dopo in solitudine, corroborato da una malinconia causata dalla notizia (presunta) che la Biba mi ha dato stamattina. Un'altra fine (forse - non è certo), una fine a cui avrei voluto partecipare. Tanto per vedere come sarebbe andata.
Intendiamoci, da questa estate mi sembra di star uscendo un po' più forte e un po' più sicura di me. sono stata brava coi nipoti, sono tranquilla anche nelle nuove situazioni, non mi spaventa quello che verrà, a prescindere. Però quando vedo le coppie anche di una mezza età che sorridendo si tengono per mano e passeggiano .... capisco che tutto quello che vorrei è davvero un po' di pace.
17:03:03 -
Claudia -
categoria:
diario
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