Jump to navigation
Tue 30 August 05
Masochismo
Chissà cos'è che porta a rileggere cose che incuriosiscono, ingelosiscono, suscitano domande che difficilmente si avrà mai il coraggio di fare direttamente. Situazioni passate ma forti, ancora presenti? Masochismo o paura? Rileggere fa semplicemente più male o aiuta a capire di più?
Abbiamo tutti fantasmi con cui conviviamo, non dovrebbero spaventarci quelli degli altri, perché anche loro ci convivono ma guardano avanti. O no?
21:48:35 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
Equilibrio
Scritto il 25 agosto alle ore 16.15
Siamo tutti degli equilibristi e peraltro piuttosto imbranati
21:08:49 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
Rumori molesti
Scritto il 24 agosto alle ore 12.55
Riflessione nata ieri sul treno.
C'è un tipo di rumore che mi molesta più di qualunque altro, fatta eccezione forse per un martello pneumatico o il ronzio di una zanzara. E' quello prodotto da alcune funzioni umane primarie.
Esempi sono il russare, il respiro pesante o col fischio o con lo sbuffo, l'ansimare, lo sbattimento di bocca mangiando o masticando una cicca, lo sgranocchiamento di un pacchetto di patatine morse direttamente coi molari ...
Sono tutti rumori che mi provocano un nervosismo incontrollabile e una fatica immensa a concentrarmi sia che stia cercando di leggere, sia che stia cercando di dormire.
Riguardo allo sbattere la bocca credo ci sia un imprinting dato dai rimproveri di mia nonna quando lo facevo da piccola.
Quanto al russare, il mio primo ricordo è di quando ancora dormivo coi miei (ero under 8) e una notte mi svegliai pensando che stessero scassinando una macchina o una porta... era mio padre. Da allora ho passato molte notti insonni se condivise con qualcuno che russa o fischia partendo appunto da mio padre, per arrivare alle vacanze in camera con mia nonna o mia madre e poi con amici e morosi...
E' un vero problema perché sono sono mai la prima ad addormentarmi in compagnia...
20:58:45 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
Sorriso
Scritto il 21 agosto alle ore 12.40
C'è uno speciale tipo di sorriso, quello di una mamma che guarda sua figlia e quello di un innamorato che guarda la sua compagna (uso dei generi totalmente casuale).
Lo si riconosce perché è diverso da tutti gli altri.
E' un sorriso che si esprime soprattutto attraverso lo sguardo, uno sguardo che non vede ciò che è oggettivo, che non vede la bellezza e non giudica i gesti, che non ragiona eppure comprende.
Vorrei suscitare in qualcuno quel sorriso.
20:31:21 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
Mese successivo
Mese precedente