Of a so-so day

Due tortore che si sbecchettanoOggi è una giornata così così. In un periodo complessivamente positivo per la mia auto-percezione, oggi mi sento proprio un po’ stanca. Lo so che siamo tutti un po’ anormali, un po’ danneggiati, un po’ matti, ognuno con le proprie manie e coi propri goffi tentativi di restare a galla. Lo so che certi comportamenti sono dovuti più al malessere di vivere che a innata cattiveria. Però è davvero una gran fatica sempre cercare di mediare, di non alzare le barriere, di non litigare, provando a non restarci male e a offrire un po’ di gentilezza comunque. Quanto sarebbe più facile se ci fosse più voglia di capirsi e di collaborare, senza volere per forza primeggiare e senza fregarsene delle esigenze, dei tempi o delle idee degli altri. A volte vorrei spegnermi, almeno per un pochino. 

E poi (l’aveva sentito proprio stamane) c’era quel terrore; quella schiacciante incapacità, perché i genitori te l’affidano nelle mani, questa vita, da vivere fino alla fine, da percorrere serenamente; c’era nel profondo del suo cuore una terribile paura. Anche ora, piuttosto spesso se Richard non fosse stato lì a leggere il Times così che lei potesse accovacciarsi come un uccellino e riprendersi poco a poco, esaltandosi di gioia incommensurabile, sfregando un rametto contro l’altro, una cosa dopo l’altra, sarebbe sicuramente morta. Lei si era salvata. Ma quell’uomo si era suicidato…” (V. Woolf – Mrs Dalloway) 

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Today is a so-so day. In an overall positive period for my self-perception, today I really feel a bit tired. I know we’re all a bit abnormal, a bit damaged, a bit crazy, each with our own quirks and clumsy attempts to stay afloat. I know that certain behaviours stem more from the uneasiness of living than from innate meanness. However, it’s really exhausting always trying to mediate, not to raise barriers, not to argue, trying not to feel bad about people’s behaviours and offering kindness anyway. How much easier it would be if there was more willingness to understand each other and collaborate, without always wanting to come first, without disregarding other people’s needs, time or ideas. Sometimes I wish I could switch myself off, at least for a little while.

Then (she had felt it only this morning) there was the terror; the overwhelming incapacity, one’s parents giving it into one’s hands, this life, to be lived to the end, to be walked with serenely; there was in the depths of her heart an awful fear.  Even now, quite often if Richard had not been there reading the Times, so that she could crouch like a bird and gradually revive, send roaring up that immeasurable delight, rubbing stick to stick, one thing with another, she must have perished.  She had escaped. But that young man had killed himself…” (V. Woolf – Mrs Dalloway)