Non smetto di pensare al dolore immenso di una bambina di nemmeno undici anni che ha perso la sua casa, i suoi ricordi fisici ma soprattutto suo padre , e non un padre qualunque ma, come dice sua mamma, uno che le dava amore, guida, conoscenze ma soprattutto divertimento.
Al di là della grande tristezza per quanto è successo, da una parte mi viene ancora più voglia di vivere e godere del tempo che mi rimane, poco o tanto che sia nessuno lo può sapere. Dall’altra parte ho anche addosso una rabbia pazzesca per quella persona che mi è stata accanto per un quinto della mia vita, e che è sparita non per un tragico incidente ma per incapacità. Cosa c’entra? C’entra…
E naturalmente ora tanto più apprezzo chi c’è, e c’è, in qualunque forma.
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I can’t stop thinking about the immense pain of a girl of not yet eleven who has lost her home, her physical memories, but above all her father, and not just any father but, as her mother says, one who gave her “love, guidance, learning, but above all, fun”.
Beyond the great sadness for what happened, on one hand, I feel even more eager to live and enjoy the time that remains for me, as little or as much as it may be, no one can know. On the other hand, I am also terribly angry at that person who shared a fifth of my life with me, and who disappeared not because of a tragic accident but because of his incapacity. What does it have to do with it? It does…
And naturally now I appreciate all the more those who are there, and are there, in whatever form.