Happy are they…

Happy are they that hear their detractions
and can put them to mending” (W. Shakespeare – Much Ado about Nothing)

Felici sono coloro che ascoltano le loro critiche
e riescono a correggerle” (W. Shakespeare – Molto rumore per nulla)

Quanto sono importanti le persone che si incontrano nel corso della vita? Tutte lo sono, in un modo o nell’altro; davvero fondamentali sono quelle che ci ricordano che non siamo perfetti – così come non lo sono loro – ma che sono capaci di farci notare con grazia e gentilezza alcune delle nostre peculiarità più fastidiose pur senza farci mancare il loro affetto. 

Come ho già avuto modo di dire, questo è uno dei periodi più intensi della mia vita, di grandi cambiamenti sia nel rapportarmi con gli altri che con me stessa. Convinta da sempre di essere destinata a replicare gli errori fatti in passato, sto invece riuscendo ora, non senza fatica e non senza qualche ricaduta, a smussare alcune asperità che hanno generato molta della sofferenza passata e che hanno minato la mia autostima. Di questo devo sicuramente ringraziare alcune nuove conoscenze, che mi permettono di guardare avanti invece che sempre e solo indietro. 

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How important are the people we meet in our lives? They all are, in one way or another; crucial are those who remind us that we are not perfect – just as they are not – but who are capable of gracefully and kindly pointing out some of our most annoying peculiarities without withholding their affection.

As I have already mentioned, this is one of the most intense periods of my life, marked by significant changes in both my relationships with others and with myself. I have always been convinced I was destined to repeat past mistakes, but I am now managing, though not without effort and not without some relapses, to smooth out some of my rough edges that have generated much of the past suffering and undermined my self-esteem. For this, I must certainly thank some new acquaintances, who allow me to look forward instead of always looking backwards.