Quando avevo una ventina d’anni facevo una grande fatica a stare sveglia alla sera e spesso mi addormentavo nella macchina di chi mi portava in giro. A trenta, quando sono andata a vivere da sola, ho avuto una botta di vita e incominciato a fare tardi almeno una o due sere alla settimana, sempre compatibilmente con la scuola il giorno dopo. Ho avuto momenti particolare vivacità ma penso mai pari a quelli che sto avendo ora. Non mi era davvero mai capitato di mettermi in macchina dopo la prima parte di un bell’evento danzerino per raggiungere Milano da sola e partecipare a un altro, tornando a casa alle tre.
Credo che questo sia legato a questo momento particolare della mia vita, al fatto che sono più che consapevole che il tempo mi sta scappando via e soprattutto che non ne sono del tutto padrona. So di non poter andare via nemmeno un giorno senza organizzarmi (il che significa praticamente mai) e so che quello che invece posso fare ora e non faccio non tornerà.
Poi c’è la forza energizzante delle danze, che mi ha quasi rivoluzionato anche a livello fisico e che ormai prevale su tutto. E c’è anche la musica che ascolto in macchina, che mi ha rivoluzionato il rapporto col guidare. Proviamo a vivercelo davvero, questo momento.
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When I was in my twenties, I struggled to stay awake in the evenings and often fell asleep in the car of whoever was driving me around. At thirty, when I moved out of my mum’s house, I experienced a surge of energy and started staying out late at least once or twice a week, while of course still considering school the next day. In my life I have had moments of particular liveliness, but I think never the same as what I’m experiencing now. Never before had I got into my car after the first part of a nice dancing event to reach Milan on my own and attend another one, returning home at 3 a.m.
I believe this is linked to this particular moment in my life, to the fact that I am more than aware that time is slipping away from me, and that I am not entirely in control of it. I know I cannot leave for even one day without planning ahead (which practically means never), and I know that what I can do now and don’t do will not come back.
There is also the energising force of dancing, which has almost revolutionised me even physically, and which now prevails over everything else. And there’s also the music I listen to in the car, which has revolutionised my relationship with driving. Carpe diem…