Che giornata!
Ieri sera sono stata con la Silvia all'Ikea di Corsico, trasformatasi in un vero e proprio cantiere in attesa di ingrandirsi. Sarà stata l'ora tarda in cui siamo partite e lo spaesamento dato dagli spostamenti ma mi sembra di non aver preso niente... be' a parte quello di cui avevo bisogno, cioè i due pezzi di Bonde e lo sgabello - scaletta... E le polpettine of course (consumate in loco).
Il cinema è iniziato quando sono arrivata a casa alle 23. Per non disturbare i vicini ho fatto dei numeri allucinanti per portare su il flat pack più pesante - credo minimo 30 kg ma forse di più. Non so come ho fatto - non riuscivo assolutamente a sollevarlo... Del resto in 10 anni e mezzo di Ikea credo di essere riuscita a fare cose da sola da guadagnare la lauera ad honorem di trasportatore - montatore di mobili...
Stamattina il montaggio. Tra mani distrutte, schiena e collo a pezzi, improperi e santi disturbati in cielo la Bonde è su e sta molto bene. Meno male che ho l'avvitatore sennò ero ancora lì. Niente da fare invece per lo sgabello - non riesco assolutamente a mordere il legno con una delle prime viti e la brugola del ca**o che ti danno morde solo le mani...
Be' adesso dal ferramenta ho comperato un accessorio-brugola per l'avvitatore e spero che funzioni. Intanto mi sono fatta fare delle copie delle chiavi di casa. E che ridere, il tipo che me le ha fatte ha detto alla tipa in cassa di farmi un bello sconto dato che ero una prof bravissima... Io l'ho guardato ridendo e ho detto "Ah! Mi pareva un viso conosciuto..." (vero, ma non riuscivo a collocarlo) e lui mi ha detto di non essere stato mio alunno ma di conoscermi di fama! Oh!

Temi ricorrenti in questo blog... i sogni, gli alunni che mi fanno diventar matta... Be' dopo lo sfogo di ieri sera sul blog della scuola ecco cosa ho sognato stanotte:
ero per strada, in una città che non conosco, forse Milano, gli alunni di quarta A erano affacciati ad un balcone e io cercavo di spiegare scrivendo su un vetro o sul muro (dove trovavo spazio) con un pennarello scarico. Direi che possiamo lasciare in pace Freud per questa volta.

..ma sono contenta. Tanto stasera mi sparo ancora 30 gocce di erisimo e (spero) la voce tornerà come nuova! Del resto non si può mica pretendere vista l'età! Ho fatto 4 ore di lezione stamane e tre di corso a San Fermo oggi pomeriggio.
Però davvero mi sento soddisfatta. Provo una certa autostima e quindi me lo devo dire, perdonate l'autolode! :-)

Giornata di martedì... E' sempre pesante; per me inizia la settimana vera, quella di scuola, visto che il lunedì non ho lezione (il che non vuol dire che non lavori, ma questo è un altro discorso).
Stamattina quelli di terza non c'erano ma mi sono trovata a fare doppia lezione in quarta di turismo, con entusiasmo per l'argomento ma fatica per l'incapacità di stare nel banco di certi 18enni....
Al martedì poi ho due ore in seconda - dove per altro non faccio inglese. Stare due ore in laboratorio (benché una sia di codocenza) diventa spesso davvero pesante. Ma stamattina in fondo non è nemmeno stato tragico.
Quello che ha scatenato più pensieri è stato il racconto di un'alunna (per fortuna maggiorenne) che si trova ad affrontare una situazione di abbastanza recente immigrazione dopo averne passate di ogni, di grave violenza in famiglia, di desiderio di riscatto, di qualità personali per ottenerlo ma anche di difficoltà oggettive e culturali per raggiungerlo.
Così di nuovo viene fuori la mia, la nostra, inadeguatezza. E anche un po' il senso di futilità nei confronti di preoccupazioni che alla fine prendono cmq legittimamente il sopravvento.
Mi trascino sulla tastiera, non riesco a scriverne.
Vorrei solo, questo sì, che alcuni di quegli stessi 18enni che non sanno stare nel banco e inneggiano alla padania si mettessero per una volta nei panni di chi affronta tutti i giorni davvero la sfida di vivere serenamente...

Ok, domanda di trasferimento fatta. Ho chiesto Classico, Setificio, Scientifico di Como, Scientifico di Erba, Scientifico di Cantù e Magistrali di Erba. Speriamo davvero in un cambiamento, ne ho molto bisogno.
La Chri si chiedeva perché cambiare. In fondo il Pessina è un luogo
dove ho acquisito negli anni un ruolo sempre più "importante" (e uno spazio - questo ufficetto), dove per tanti versi mi sento a casa, dove non rischio di perdere il posto e che non è nemmeno lontano da dove abito.
Diciamo che la decisione viene essenzialmente dalla fatica di avere a che fare con alunni sempre meno motivati, che si fa sentire ogni giorno di più. E' vero che è una questione generazionale in parte, però credo che nelle scuole che ho scelto la situazione sia cmq un po' migliore.
Inoltre ho davvero voglia di avere tutte le mie ore per me. Sono particolarmente stanca delle codocenze che riducono il mio numero di ore da sola del 33,3% e mi costringono a preparare un programma aggiuntivo per tutte le classi da svolgere in un'ora alla settimana. Faticoso e poco efficace.
E poi ... ho una gran voglia di fare qualcosa di diverso, e mi sento - pur un po' intimorita - come se ciò mi ringiovanisse.
Fino al tre maggio suspense....