Ho un piccolo Olimpo personale dove si posizionano persone con le quali mi sento in comunione dell'anima.
Alcune sono conosciute: amici, colleghi... come tanti di quelli conosciuti grazie a
PASW.
Altri sono sconosciuti; sono i miei artisti preferiti: scrittori, musicisti, attori...
Nella categoria "scrittori", a pieno titolo è entrato in questi giorni Jonathan Coe, di cui ho già parlato in queste pagine quando lessi Closed Circle. Va a posizionarsi accanto a Lodge e a Sacks, tra quelli cioè di cui vorrei possedere e leggere tutto. Ho infatti letteralmente divorato il suo ultimo romanzo, The Rain Before It Falls (che ha già un paio di anni), ed era cosa che non mi capitava da tantissimo. Non so spiegare cosa mi abbia tenuto così attaccata ad una storia di tragico seppur non amaro realismo, che ha ben poco di divertente. Ma ancora una volta Coe mi ha catapultato dentro il suo romanzo, e una volta dentro dentro non ci si può staccare, se non alla fine, quando l'impressione è quella di congedarsi da degli amici, persone che quasi quasi vorresti ti scrivessero almeno a Natale per sapere come va...