Nonostante i miei post diventino sempre più rari, non per questo la mia mente smette di macinare e rimuginare su argomenti di cui mi piacerebbe scrivere o raccontare.
Contraddizioni. In tutti i sensi.
A partire dalla foto fatta ieri - le primule e la neve - un inverno che non vuole finire in una primavera che ha avuto fretta di cominciare ma che non ha tutta la convinzione che dovrebbe.
Contraddizioni. Mi sembra di vederne in ogni cosa.
Il mendicante col cartello "ho fame" accanto a uno dei tanti banchetti della fiera che vendono affettatrici, pentole e simili e che in 5 giorni devono avere fatto fuori non so quanti chili di verdure, ma anche di carne, pesce e uova, per dimostrare la bontà dei propri prodotti. E non sto dando giudizi, perché sono in cima alla fila, avendo comprato sia padella che affettatrice senza avere dato un soldo al mendicante...
Contraddizioni. C'è dell'altro.
Proprio ieri pensavo a quanto l'energia e la velocità del progresso tecnologico in occidente potrebbero diventarne la più grande debolezza. Sopravvissuti alle glaciazioni, non saremmo in grado di fare quasi nulla se dovessero ora toglierci i nostri pile super-traspiranti, gli scarponi con le suole vibram e i nostri ammennicoli elettronici. Nel bosco tra Brunate e Torno, ci meravigliavamo come sempre della bellezza della natura e della stupidità di chi era chiuso in macchina in coda, mentre zaino e marsupio contenevano quasi uno stipendio tra macchina fotografica nuova, ipod, 2 telefoni e un navigatore, e ogni tanto si rabbrividiva di freddo perché forse il pile non era pesante abbastanza e la fascia per la testa era rimasta a casa...
Eppure.
Eppure sono stati dei giorni bellissimi, e non so come mi devo sentire perché, come la maggior parte degli esseri umani, accetto tutte queste contraddizioni nel momento in cui sto abbastanza bene io, e metto a tacere un pochino la coscienza pensando di non essere nemmeno il peggio che si può trovare in giro.
Se è poi una consolazione.