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Sun 16 September 07
Primi giorni di scuola
Sono rimasta assai meno traumatizzata dai primi giorni di scuola di quanto pensassi. Sarà che, benché abbia classi notevolmente più numerose dello scorso anno e benché in quarta ex-terza non si siano particolarmente redenti nel loro chiacchiericcio continuo, non ho classi in cui entro di malavoglia. Almeno per ora.
Quante PERSONE però!
Ieri mentre le due prime facevano il test d'ingresso osservavo i miei nuovi (e i pochi vecchi) alunni un po'. I visi, le posture, i vestiti, le pettinature, gli atteggiamenti. Mi sono presa qualche appunto per ricordarmene i nomi (non facile!) e intanto guardavo e provavo a capire come sarà l'anno per loro, cosa possiamo aspettarci. Il timido che si mimetizza nell'angolo, quello che sembra tontino e invece probabilmente non lo è, quello che dichiara di non sapere niente, l'ansiosa che chiede se il test è difficile e se metterò un voto che fa media, quella che ha sempre la mano alzata, quello che ha voglia di farti sapere da subito che ne sa, quello che deve fare subito il gioppino, quella "contro", qualche bocciato che già "conosce"... E in un certo senso provavo anche ad immedesimarmi, con alcune più che con altri, naturalmente. Pensavo a cosa vuol dire arrivare in una scuola nuova, in cui ci si perde facilmente, in cui ancora il movimento è goffo e a tentoni, in cui si cerca di ritagliare un proprio spazio che confini e si sovrapponga con qualcun altro. Sembra che non passino mai quei giorni. E invece passano, passano!
"Tu sei in classe con noi vero? E come ti chiami?" "Elisabetta" "A domani allora".
Inevitabilmente mi tornano in mente i miei primi giorni di prima, dal secondo in cui in effetti ci siamo perse e siamo entrate in classe con qualche ritardo con un Fubiani già sbraitante, al secondo o terzo in cui, tornando a casa con la Monica e ormai arrivate al cancello grande (abitavamo a 50 metri da scuola) ci siamo voltate e abbiamo visto la Betti, da cui il dialogo sopra.
E poi penso all'inizio della seconda, con la Simona che entrava in prima, e noi che ci sentivamo già "dentro". "Com'è andata? Ma di italiano chi avete?" . In terza poi pensavamo di essere super-mature, ce la tiravamo proprio - insopportabili.
:-)
E' strano, ho meno ricordi di quarta e quinta che fino alla terza. Sarà che era già partito l'Alzheimer?
11:05:31 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
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