Jump to navigation
Tue 09 October 07
Ma dov'è?
Dov'è finita quella simpatica ottimista che scriveva in queste pagine settimana scorsa? Oggi sono stanca, arrabbiata, fin indignata...
Ieri (giorno libero) ho passato la giornata tra scrittura e correzione verifiche, con intervallo di consiglio di classe che mi ha bellamente spezzato il pomeriggio. E fin qui siamo nella norma. ("Hai il lunedì libero? Eh! Che fortuna! Certo, voi insegnanti...") . Ho cominciato a inca**armi quando ho corretto le verifiche di una delle due seconde, una classe che potrebbe dare moltissimo ma in cui oltre la metà degli alunni pensa di poter ancora vivere di rendita dalle medie oppure di orecchio... 14 gli insufficienti (di cui la più parte da 4), 8 quelli pienamente positivi (con diversi 8 - la verifica ERA fattibile).
Alla sera ho dovuto sopportare l'incredulità di una amica di ex-collega quando le ho detto che non avevo tempo di dare ripetizioni al figlio.
Ero così delusa che, al contrario del solito, ho faticato a prendere sonno ma mi sono comunque svegliata alle 5.15 . Alle 6 ho deciso di alzarmi per scrivere un'attività di recupero e stilare un piano di guerra: firma sui libretti da controllare domani (di solito sono un po' distratta in questo senso), compitino vocaboli in fine settimana, tra sette giorni ritiro dell'attività svolta, interrogazioni da settimana prox... Sono arrivata a scuola presto e ho fatto fotocopiare l'attività anche per l'altra seconda, tanto sapevo che non sarebbe andata molto diversamente. Alla mattina ho avuto tre ore di lezione più due buche passate a correggere (le verifiche dell'altra seconda che non sono in effetti state da meno, con un 50% insufficiente con un 1, un 2, qualche 3...).
Di pomeriggio altri due consigli di classe. Ed è qui che l'incavolatura si è trasformata in indignazione. Passi per la coordinatrice di uno dei due che arriva in ritardo, senza aver preparato il materiale, senza sapere quello di cui si deve parlare e vabbè... ; ma alcuni colleghi? Hanno passato tre ore a parlare (d'altro o magari anche di scuola ma non in consonanza con quello che si stava dicendo) facendo rimbombare le loro voci maschili in un'aula dall'acustica già infelice... Mi è toccato fare la prima della classe (cosa che peraltro mi scoccia pure), richiamarli all'ordine, pregare che stessero attenti almeno alla stesura del piano di lavoro per il ragazzo dislessico.
E' vero che i consigli di classe sono una rottura, che spesso servono a ripetere formule trite e ritrite, ma un po' di dignità che, peraltro, consentirebbe a TUTTI di fare meglio e andare a casa prima, mi sembra il minimo da pretendere.
Queste persone, le stesse che anche in collegio docenti non stanno zitte un secondo, sono quelle che poi più si lamentano del comportamento degli alunni e magari anche tra quelle più severe.
Quanto apprezzo la cultura cristiana a volte ... "c'è chi vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro...."
19:14:39 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
Mese successivo
Mese precedente