Claudia che raccoglie la sabbia

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Thu 06 April 06

Pride and Prejudice

Pride and Prejudice è uno dei miei romanzi preferiti di tutti i tempi. Lo lessi in quarta, quando stavamo studiando Emma in classe. La Austen mi è sempre piaciuta per la sua prosa settecentesca, ricca ma non pomposa, per quei suoi paesaggi così vividi, per le sue storie a lieto fine pur non banali, arricchite di momenti di suspense e di colpi di scena, per il suo porgerci personaggi a tutto tondo, con sfumature, contraddizioni, cambiamenti.
La prima versione cinematografica che vidi (forse neanche tutta) fu quella del 1940; un classicone con un cast di tutto rispetto (Laurence Olivier in testa) e una sceneggiatura addirittura di Huxley. Ma non mi piacque. Lo trovai affettato e anacronistico, laddove il romanzo rimane fresco e attuale.
Qualche anno fa comprai e vidi il DVD dello sceneggiato della BCC, del 1995, che aveva a suo tempo portato alla fama Colin Firth e ispirato la creazione di Bridget Jones. Diversi miti messi insieme... (per me, ovviamente...). Ben fatto, fedele, con personaggi spessi come nel libro, dialoghi conformi, attori credibili nonché ambientazioni, scenografie e costumi filologicamente corretti. Un capolavoro.
E ieri sera il film più recente, dello scorso anno, con una Keira Knightely che ormai si vede dappertutto. Non spiacevole ma per nulla memorabile. Certo, le 5 ore dello sceneggiato contro le 2 del film non possono che risultare vincenti se nel film si è costretti a tagliare qualsiasi momento di suspense (ogni situazione problematica si risolve in pochissimi minuti) e a risparmiare moltissimo sulla psicologia dei personaggi. Però.... Forse qualcosa di meglio si poteva fare? La Knightely è brava, anche meno bella di quanto la ricordassi (Elisabeth Bennet non può essere troppo bella), simpatica ma piatta (e non solo di petto...). Non sono riuscita ad empatizzare. Matthew Macfadyen, Mr Darcy, è abbastanza azzeccato fisicamente e non recita certo male. Piattino anche lui però. Belli i paesaggi e le ambientazioni molto "da quadro" ma i costumi (e di questo ho letto la critica) pare non siano sempre credibili, né lo sono alcuni comportamenti. C'è un ammodernamento che non ha il coraggio però di esserlo completamente...
La storia comunque è sempre la prima attrattiva, per noi donne intendo... la lacrimuccia in fondo ci scappa. Chi non vorrebbe "sentirsi morire di felicità" come Jane dopo che Bingley si è finalmente dichiarato. Chi non vorrebbe provare l'emozione di ritrovare l'amore prima rifiutato e poi ritenuto perduto, come succede a Lizzie con Darcy?
Forse nella vita vera queste cose non succedono. Forse nel '700 era diverso. Forse nella mente della Austen si voleva che lo fosse. Mah. Però, un po' di invidia, anche qui...
16:43:07 - Claudia - categoria: spunti  

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