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Sun 12 March 06
Viaggio
Sono tornata. Sono sopravvissuta. E sono contenta - fondamentalemente - di essere andata.
I posti Barcellona mi piace moltissimo, mi aveva già colpito tre anni fa quando l'avevamo vista ancora più di fretta di quest'anno. Desidererei molto tornarci non come insegnante in gita. Amo le sue strade ampie, l'architettura modernista, il mare, la gente varia e variopinta, i musei e i luoghi da visitare, i negozi.
Lloret de Mar, dove abbiamo alloggiato, ha il suo bello - il mare, con una lunga passeggiata e una spiaggia che faceva venire davvero voglia di sdraiarcisi - e il suo brutto - l'alta concentrazione di strutture per turisti tipo Rimini, con negozietti scadenti che vendono tutti le stesse, discoteche i cui PR assillano i gruppi e i loro leader, e una cementificazione impietosa. Cmq l'abergo era bello e si mangiava anche bene. La mattina che abbiamo passato lì è stata pure una buona idea.
E poi ci sono tutte le città e i paesi e le campagne viste dall'autobus, e in 14 ore se ne vedono tanti.... tutti posti che mi verrebbe voglia di visitare. Il mare della Liguria e della Provenza, monasteri e rocche arrampicati sulle colline, cittadine, paeselli e cascinali di pietre gialle, gli acquitrini della Camargue, le colline, le montagne (e i baci d'Alassio non visti ma gustati mentalmente...) . Un viaggio nello spazio e uno nel tempo. E quello che dalla strada non si vede lo suggeriscono i cartelli turistici che abbondano sulle autostrade francesi... abbazie, resti romani, chiese, castelli. Un sogno poterci tornare con calma, fermandosi di volta in volta.
Le persone Il fatto di essersi fatta cambiare le classi da accompagnare è stata un'ottima idea. Non c'è paragone tra il rapporto che ho con la 4 e 5 E rispetto a quello con la 4 A. Sono più simpatiche, più affidabili, più flessibili, c'è meno ansia di apparire, meno voglia di brontolare tanto per farlo, più rispetto per il fatto di essere in gruppo ... Non ho sclerato forte forte nemmeno una volta (poco poco solo 1 minuto del 2? giorno, ma davvero poco pochissimo per le mie abitudini). Bello chiacchierare con la Mimi ovviamente, ma anche con le altre, e conoscerle in modo un po' diverso dal solito.
Anche il paragone con le altre classi sul nostro pullman è stato decisamente a favore della sezione E; volentieri avrei strozzato ragazze dal cervello piuttosto piccolo ma dalla bocca decisamente grande e dalla tendenza ad allungare particolarmente alcune parti intime del corpo...
I miei colleghi di pullman erano ok; gli altri li ho visti poco se non a colazione o cena... a parte la mia compagna di stanza con la quale vado molto d'accordo ma che era un po' ... rumorosa .. di notte; ho passato due notti quasi insonni finché non ho comprato dei tappi di cera che mi hanno aiutato un po'.
Il programma Alcune parti del programma sono state opinabili, come la serata in una discoteca tremenda dove sono stata costretta ad andare o la cena tutti insieme per mangiare paella (a discapito di un'ultima cena in albergo) alla quale io mi ero opposta fin dall'inizio e che infatti è stata, secondo me, deludente.
C'è stata comunque meno frenesia di tre anni fa e abbastanza spazi di tempo libero per i ragazzi che hanno compensato la frequenza degli "appelli" e un certo autoritarismo di chi dirigeva.
Il viaggio dentro Nel mezzo della gita ci sono molti momenti in cui non se ne può più: di chi brontola, di chi arriva in ritardo, di chi litiga, del rumore continuo, della musica in pullman, dei film cretini, della stanchezza e del sonno.
Ma di cose si fa lo stesso in tempo a pensarne e a dirsene tante. Il fatto di essere lontani dalla routine alienante dei giorni di scuola, il passare tante ore in pullman, il vedere gente diversa o la stessa gente in modo diverso aiutano il viaggio dentro. Si vedono flash di quello che è stato, di quello che si vorrebbe fosse, si fanno progetti e promesse, è una specie di sospensione intensa prima di ricominciare.
Adesso sono nel silenzio, come anelavo, forse troppo silenzio.
12:49:44 -
Claudia -
categoria:
diario
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