Ieri ho inziato il seguito di "The Rotters Club" di Coe (di cui al post del 19 aprile 05). Si intitola "The Closed Circle" ed è ambientato negli anni '90. Ne ho lette poche pagine ma ci ho già trovato una frase memorabile, che parrebbere essere già lì citazione di una citazione. Oh be'. Niente si crea, niente si distrugge e a noi ci piace riciclare.
"Yes - I've leraned from my mistakes, and I'm sure I could repeat them perfectly."
"Sì, ho imparato dai miei errori e sono sicuro che saprei ricommetterli perfettamente"
Riporto quanto ho scritto anche sul blog della scuola.
Il 21 marzo 2003 partecipavo ad un incontro promosso dall'Ufficio Scolastico della Lombardia presso l'Istituto Ciechi di Milano per la presentazione di un progetto chiamato Porte Aperte sul Web, progetto che si riprometteva di diffondere nelle scuole lombarde la cultura dell'
Accessibilità dei siti perché se ne applicassero i criteri nella produzione o revisione delle proprie pagine web. Si preannunciava una legge, la cosiddetta "
Legge Stanca" che presto avrebbe reso obbligatorio l'adeguamento dei siti delle pubbliche amministrazini a questi criteri.
Partecipai all'incontro pensando da una parte che il nostro sito, che tenevo da qualche anno, andasse tutto sommato bene, dall'altra aspettandomi che qualsiasi bella idea ricevuta lì sarebbe stata di difficile applicazione pratica, come spesso succede quando si partecipa a corsi o progetti d'aggiornamento. Mi sbagliavo! Quell'incontro mi ha cambiato la vita e non sto esagerando.
La cosa particolare che notai subito fu che non si parlò di filosofie, di soluzioni perfette, di alunni ideali, di scuole o di siti modello; si parlò di difficoltà concrete ad utilizzare i siti da parte di alcune categorie d'utenti, così come di piccole cose che, se cambiate, potevano
cominciare a rendere l'accesso ai nostri siti più semplice a tutti, non solo a chi fosse portatore di una disabilità. Certo mi spaventava l'aver sentito quanto Front Page (il programma che usavo) fosse inadeguato alla produzione di siti leggeri e conformi agli standard. Solo il sentir parlare di "scrivere in html" mi faceva venire l'orticaria. Non avevo nemmeno la più pallida idea di cosa volesse dire "mettere l'alt alle immagini". Ma uscii comunque con un senso di tranquillità e voglia di
iniziare a fare qualcosa, e fu soprattutto grazie all'intervento quel giorno di
Laura Fiorini, il portentoso motore dietro il progetto.
Da allora di strada ne ho percorsa davvero tanta. Ho iniziato con una prima pulitura del codice del nostro sito a Pasqua 2003 e con l'aggiunta.... dell'alt alle immagini. Ho proseguito con la totale emancipazione da Front Page nell'estate 2003, con il rifacimento totale del sito usando html e fogli di stile, con l'aiuto (ragionato) del programma Dreamweaver. Poi c'è stato il passaggio ad
xhtml strict, il layout a due colonne, e l'apporto continuo di piccole migliorie che non hanno reso perfetto il nostro sito, ma sicuramente più leggero da caricare, più piacevole graficamente, meglio navigabile, più usabile, e soprattutto più accessibile. Senza dimenticarsi dell'ultima conquista, questo blog.
Ma non avrei potuto fare nulla se dietro non ci fossero stati i partecipanti al progetto; non sono cresciuta solo tecnicamente (che di per sé sarebbe poca cosa) ma ho anche trovato degli amici stupendi e tante, tante persone disposte ad aiutare nel bisogno e raramente imbarazzate nel chiedere.
Abbiamo cominciato con una mailing-list che è ancora più che vivace e conta ormai centinaia di iscritti. Si è continuato, grazie agli indomiti sforzi di Alberto Ardizzone, col sito di
PASW, poi il
wiki (esperimento di scrittura collettiva di un manuale per la produzione di siti di qualità) e infine il
blog.
E' nata un'associazione no-profit,
Matite nel Web, per la promozione di corsi nelle scuole a prezzi davvero accessibili, al contrario di quelli offerti da privati. Venerdì c'è stata la premiazione del
concorso "siti di qualità" che ha visto più di 130 scuole partecipanti e una cinquantina di premiati.
In questi due anni e mezzo ci sono stati anche convegni dove sono stati invitati grandi esperti e vere e proprie personalità, rappresentanti del W3C, dell'IWA, dell'OTE, e molti di queste personalità continuano a partecipare attivamente nella nostra lista.
Tutto, e dico tutto, con una logica non solo di collaborazione ma soprattutto di condivisione, perché chiunque possa accedere liberamente ai contenuti, ai manuali, ai tutorial ....
Sempre più scuole lombarde (e non solo) si sono avviate nel percorso, c'è chi è ancora ai blocchi di partenza, chi è un più avanti ma molto più avanti vuole andare. Siamo nell'ambito di grandi numeri anche per un progetto di portata regionale..... E il tutto con un costo irrisorio per l'Ufficio Scolastico della Lombardia.
Che ora pare voglia chiudere il progetto.
Citerò innanzitutto due interventi in ML:
Alessandro dice:
"(E') innegabile che
- "Porte Aperte" sia stato il primo Progetto del suo genere a livello
Nazionale, anticipatore persino della legge "Stanca";
- abbia portato una ventata d'entusiasmo e di sana dedizione al lavoro che
da tempi immemorabili non avevamo più vissuto;
- abbia generato e continui a generare rinnovamenti, rifacimenti, nuove
entrate nel mondo dei siti web scolastici;
- abbia amministrato con saggezza le modeste risorse interne;
- abbia fatto risparmiare alle nostre scuole una montagna di euro."
Gianni invece dice :
"voglio invece rimarcare il notevole ?peso istituzionale? del progetto:
? Avanzato. Abbiamo seguito o addirittura preceduto una legge importante dello Stato, la legge Stanca, quando spesso si rimprovera la scuola di eccessiva inerzia .
? Efficace. Tante, davvero tante sono state le scuole della regione e non che hanno prodotto lavori di qualità assoluta. E? facile verificarlo.
? Efficiente. Da quel poco che ho capito il nostro progetto non costa molto e si basa soprattutto sull?entusiasmo di chi con passione lo porta avanti e non posso fare a meno di ringraziare per questo soprattutto Laura Fiorini, Alberto Ardizzone e Demetrio Caccamo.
? Eticamente rilevante. Il nostro progetto, è stato più volte indicato meglio di quanto possa fare io, è soprattutto un?operazione culturale di sensibilizzazione dell?istituzione scolastica nei confronti di chi è diversamente abile.
? Di assoluto valore tecnico. Vorrei ricordare a tutti che riusciamo a misurarci anche con i migliori professionisti del web.
Tutto quello che è stato fatto è davanti agli occhi di, e utilizzabile da, chiunque voglia guardare, e la collaborazione tra tutti noi non potrà chiudersi.
Ma perché abbiamo bisogno dell'USR se il progetto è andato avanti con pochi soldi e soprattutto davvero "dal basso"? Perché, come dice
Mario, siamo scuola a scuola dobbiamo rimanere. Non c'è logica di profitto o di auto-promozione sterile, c'è solo una logica di diffusione di cultura e, come tale, è doveroso restare sotto un cappello istituzionale adeguato.
Se l'USR deciderà di proseguire nel suo intento ci perderemo un po' tutti. Sarebbe bello capire chi ci guadagnerà....