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Sat 25 June 05
E' bello ciò che è bello?
Tra l'altroieri sera e ieri ho girato tutti i mobili della stanza dei giochi per poterci far stare la nuova poltrona futon comprata all'IKEA, che ho poi montato con gran sudata e con qualche improperio dovuto a maledetti chiodi di plastica che non ne volevano sapere di entrare. Alla fine il risultato è stato molto soddisfacente e adesso, paradossalmente, la stanza sembra ancora più spaziosa.
Alla fine del lavoro mi sono ritrovata più volte sulla porta a guardare semplicemente la stanza e a gioirne; la mia casa mi piace tantissimo. Stamane invece, mentre andavo a scuola, mi è capitato ancora di guardare dentro alle finestre aperte di un appartamento (o studio) immaginando chi potesse abitarci o lavorarci... C'erano mobili di pregio e quadri appesi.
Così, nella poca strada che mi separava da scuola, mi sono posta le solite domande... Cosa fa sì che l'uomo abbia bisogno di essere circondato da cose belle oltre che utili? Cosa fa sì che la nostra personalità si esprima anche attraverso gli oggetti che scegliamo ? E' così per tutti?
Ci sono case "belle" ma asettiche, in cui non oseresti spostare una virgola di quello che l'architetto di turno ha progettato ma che non esprimono nulla di chi ci abita. Ci sono case piene di cose che non c'entrano nulla le une con le altre oppure decisamente brutte (secondo il mio gusto) che mi creerebbero disagio se dovessi abitarci. Poi ci sono case che magari rispondono a gusti diversi dai miei ma che sono vere, piene di calore e piacevoli.
Il complimento più bello che mi fanno le persone che vengono a trovarmi non è tanto quando riconoscono l'oggettiva bellezza dell'edificio ma quando dicono che è viva.
Io credo che la mia casa mi assomigli ed è quello che ho sempre voluto, anche quando abitavo in 50 mq e oggettivamente avevo troppo poco spazio per contenere tutto. L'ordine non è massimo ma c'è una certa logica. Vi si riflettono sia la mia pigrizia e sia la mia avversione per il disordine totale. Mi piace sapere che quello di cui ho bisogno non è troppo lontano e nello stesso tempo è in un posto logico. Non sempre le due posizioni si conciliano, talvolta prevale.... la malavoglia. Ma in generale devo dire che mi mantengo in un equilibrio accettabile. E soprattutto ho bisogno che quello che ho sia bello. Mi piace disporre le cose in modo che stiano il più possibile bene insieme .
So che buona parte del mio gusto estetico ha subito l'imprinting di mia madre, anche se siamo molto diverse sotto molti aspetti (lei è molto più metodica ed ordinata in senso stretto di me). Ma è molto forte anche l'aspetto personale.
Così torno alle mie domande iniziali e cioè cos'è bello? E' lo stesso per tutti? Si può definire un "bello oggettivo"? Perché abbiamo bisogno di riposare lo sguardo su qualcosa che ci soddisfa? Da quanto è così? E' così solo per gli esseri umani?
Penso agli splendidi manufatti del Paleolitico ma anche alla precisione di una tela di ragno o di un'arnia. Per gli altri esseri viventi sono importanti solo gli aspetti pratici?
A queste domande non troverò mai risposta probabilmente ma non posso fare a meno di pormele.
Del resto non sono nemmeno disgiunte dalla passione per le lingue. Come per gli oggetti anche le parole possono dare estrema soddisfazione sia nell'uso che nella loro percezione, ed esprimono senz'altro personalità, attitudini, umori e processi mentali di chi le sceglie.
E' bello ciò che è bello o è bello ciò che piace? E perché piace?
15:14:33 -
Claudia -
categoria:
riflessioni
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